Il grande ritorno di un campetto di quartiere in Croazia
Comunità
Una nuova generazione di cestisti croati ha rimesso in sesto il campetto locale e poi riunito il quartiere.
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In una serata nuvolosa nel sobborgo popolare di Gajnice, in Croazia, un gruppo di persone si attarda lungo la linea di fondo di un campo da basket. La luce gialla soffusa illumina le sagome, le cui ombre si profilano sugli imponenti caseggiati che fiancheggiano il campo. Si assiste al via vai di taxi bianchi e, attraverso la rete metallica, allo sfrecciare dei treni pendolari, le cui ruote stridono contro i binari creando un ritmo che segna l'atmosfera.
Questo è il celebre Taxi Court di Gajnice. L'orgoglio del quartiere, il cuore pulsante della città. Dove le persone si fermano per chiacchierare, stare insieme, ma soprattutto, giocare a basket. Una leggera pioggia inizia a cadere dal cielo notturno, oscurando l'asfalto punteggiato, ma nessuno ha fretta. Si scambiano battute, provocazioni e hanno molte cose da raccontare. Molti giocatori sono arrivati a piedi dalle abitazioni vicine o si sono fermati mentre tornavano a casa ancora in abiti da lavoro e si sono cambiati in macchina.
"Bene, si comincia", rimbomba una voce profonda, in croato.

"Abbiamo fatto conoscere questo campo e questo quartiere."
Ivan Krizmanic
Si cambiano in un istante e danno il via a una partita frenetica, cinque contro cinque. Sul Taxi Court, lo stile di gioco è prevalentemente fisico. I falli vengono chiamati di rado e quando ci si avvicina al canestro, il più delle volte, si paga un prezzo: dire che il gioco è "ruvido" sarebbe semplicemente un eufemismo. "Abbiamo sempre praticato uno stile di gioco più duro", afferma Ivan Krizmanic, una guardia che fa sembrare tutto facile grazie al suo noto crossover spezzacaviglie. "Non esistono concessioni, non ci sono punti facili".

Qui, il rispetto in campo è fondamentale, soprattutto quando si tratta di rappresentare il quartiere. Ogni estate, quando il Taxi Court ospita il suo torneo annuale tre contro tre, i giocatori delle città vicine e, più recentemente, dei paesi vicini, vengono a sfidare la squadra locale. "Desideri batterli e dire: 'Sono venuti a Gajnice. Questo è il nostro campo, sarà per la prossima volta'", dice Ivan.

Tuttavia, il Taxi Court non è sempre stato così. Per molti anni, il playground è rimasto in pessimo stato, fino a quando una nuova generazione si è incaricata di ristrutturarlo. "Abbiamo cambiato i tabelloni... disegnato le linee e installato le luci", dice Miroslav Josic, un veterano del campo. Da allora, è diventato un luogo molto apprezzato. "Abbiamo rimesso in gioco questo campo e questo quartiere", aggiunge Ivan. "Nessuno lo conosceva prima che iniziassimo a giocarci e a pubblicizzarlo".

È importante sottolineare che è diventato anche un luogo di ritrovo per grandi e piccini, che giochino o meno. "Tutti vengono qui. Dai bambini di cinque anni alle generazioni di cinquanta, sessant'anni", afferma Ivan. "Tutti sono benvenuti".

Mentre il Taxi Court continua a riscuotere consensi internazionali, la squadra locale amatoriale è rimasta una famiglia piccola ma affiatata. La comunità è formata da persone provenienti da diversi ceti sociali, tra cui farmacisti, baristi, avvocati e magazzinieri, legati dal gioco che hanno a cuore. Comunicano quotidianamente con un thread di gruppo, programmando partite e spesso serate post-partita. "Quelli con cui gioco sono miei fratelli", riflette Miroslav. "Non semplici amici".
