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A Chicago Story: Born in Chicago, Made in Beaverton.

JORDAN LEGACY 312 – DON C

A CHICAGO STORY

Jordan Legacy 312 è ad oggi la collaborazione più personale tra Don C e il brand, espressione degli anni trascorsi ad ammirare il talento leggendario di Michael Jordan e le scarpe che lo hanno aiutato a fare la storia

La 312 è un omaggio a Chicago, ispirata tanto a MJ quanto alla gioventù di oggi. Il suo nome è un riferimento al codice postale 312 della città e alla compresenza di elementi Air Jordan 1 e 3. "Volevo che la scarpa Jordan Legacy 312 avesse la suola della Jordan 3, perché secondo me quella suola sta alla base del marchio" spiega Don. "Le 1 e le 2 erano prima di tutto Nike. Le 3 sono state Jordan. È stato il momento in cui il marchio è diventato il marchio. Ho sempre percepito la 3 come fondamenta del marchio, ma era realizzata basandosi innanzitutto sulla 1".

A Chicago Story: Born in Chicago, Made in Beaverton.

Al campus Nike di Beaverton, Don decise di combinare la mascherina e la tomaia di Air Jordan 1, la fascia nell'aria mediale e gli occhielli di Nike Air Alpha Force Low e l'intersuola, il controtacco, la stampa a pelle d'elefante e la suola di Air Jordan 3. "L'abbiamo elaborata al campus quel giorno. Siamo usciti da quella riunione con la bozza di un campione."

L'aggiunta della fascia e degli occhielli di Nike Air Alpha Force Low vengono da un capitolo meno noto della storia di Jordan. MJ indossò il modello Alpha Force nel 1988, tra Air Jordan 2 e 3. Lanciò Air Jordan 3 appena una settimana dopo. "Le prime Jordan avevano sempre una punta essenziale" dice Don. "A quei tempi, il brand Jordan non avrebbe mai avuto una fascia a strappo. Ma alle nuove generazioni piacciono cose diverse, per questa ragione abbiamo aggiunto la fascia".

A Chicago Story: Born in Chicago, Made in Beaverton.

Jordan Legacy 312 è innegabilmente la creazione di una persona originaria di Chicago, poiché rappresenta l'evoluzione del brand e allo stesso tempo il rispetto per il passato. Come tocco finale, l'etichetta "Just Don" è cucita sulla linguetta nelle colorazioni del lancio, a rimarcare il profondo rapporto tra Don, la scarpa, la città e la leggenda Jordan. "Ammetto che mi emoziono quando penso al mio legame con questo brand" aggiunge Don. "Sono solo un ragazzo di Chicago che adesso lavora con Jordan. È un onore. Non fermiamoci".